Studentessa del Forteguerri tra i primi classificati al Premio Letterario Nazionale Città di Prato
Grande successo per Agnese Maniscalco di 3 A LC che ha ricevuto un riconoscimento importante con il racconto Assente presenzaalla Decima edizione del Premio Letterario Nazionale Città di Prato “Arte di Parole – Gianni Conti”, dal Tema Connessioni.La ragazza, dotata di grande creatività, se la cavadavvero bene con la parola scritta: si è classificata ottava su 332 partecipanti. La premiazione è avvenuta il 15 Maggio.
Il racconto è intenso, coinvolgente, stilisticamente intrigante, ricco di significativi giochi di parole che accentuano l’idea dell’impossibilità di una presenza nella distanza. Si fa interprete di tutto il disagio dell’isolamento a cui siamo stati costretti in questi mesi. Certo, ci sono gli incontri in videochiamata, in chat, sui social, meglio di niente; ma restano comunque un misero e insufficiente surrogato di quello che è il contatto autentico di un abbraccio, di una fetta di torta condivisa, di una veraserata con gli amici.
“Connessi -scrive Agnese-, nel disperato tentativo di non cadere nell’oblio. Nell’illusoria convinzione di rimanere, in questo modo, ancorati alla vita, dietro a uno schermo che connette, che mantiene i rapporti, ma che frantuma l’essenza più pura dell’essere. La certezza che siamo fatti di carne, e non di pixel, sembra essere soltanto un’immagine sbiadita, un sogno di cui non ricordiamo più il contenuto. Però siamo connessi”.
In una società travolta dalla pandemia e costretta ad alterare abitudini e relazioni, solo una cosa rimane salda: quando apriamo la finestra e ci affacciamo sul mondo, la natura in tutta la sua vitalità rimane lì, con i suoi colori splendidi, quasi a rassicurarci e a darci unmessaggio di speranza: la speranza di ritrovare noi stessi. “Mi affaccio alla finestra. Gli alberi, con i loro rami fragili, continuano a scricchiolare al vento. Alla mattina, il sole si veste di rosso aspettando sbadigli stanchi; le strade continuano ad essere strade e, sonnacchiose, abbracciano la terra tutta, aspettando soltanto di essere di nuovo percorse da macchine e persone. La natura continua il suo corso, in un rituale antico che va avanti da sempre. Mi affaccio alla finestra e parlo al vento. Chissà se mi sente, chissà se riesce ad afferrare le mie parole. Me lo auguro. E spero che le porti lontano. E così nell’aria, rimane soltanto il mio grido di speranza. La speranza, di ritrovare noi stessi. Abbasso lo sguardo: i miei gerani nel vaso sbreccato reclamano l’acqua, anche loro hanno sete di vivere. Osservo le api posarsi sui primi fiori, mentre il polline aleggia silenzioso nell’aria. Saluto il vicino da lontano. E sono io, siamo noi.”
Grande soddisfazione anche per la professoressa Elena Dei, docente di Italiano di Agnese, che si dice davvero orgogliosa perl’ottimo risultato della sua allieva.
Congratulazioni anche da tutto il nostro Liceo!